Mi chiamo Pasquale Dapoto, sono un Archeologo in pensione (da qui lo pseudonimo utilizzato sui miei manufatti: Archeo), e da sempre appassionato di modellismo e lavori su legno.
Sono di origine salernitana ma, trasferito per lavoro in Calabria, abito a Reggio Calabria dove ormai dimoro da oltre un decennio.
A 27 anni, fresco della laurea conseguita alla Sorbonne in Numismatica greca e romana, fui spedito ad Amsterdam per incontrare alcuni colleghi archeologi che lavoravano ad Harwa, in Egitto.
Già mi intrigava la pipa del mio maestro di archeologia, Fausto Zevi, e quale occasione migliore si presentava per visitare l’ Amsterdam Pijpenkabinet. Il Pijpenkabinet, o Museo della Pipa, ospita una collezione straordinaria di pipe e di oggetti legati al consumo di tabacco. Il corpus espositivo illustra la storia e la cultura della pipa nei cinque continenti, dal 500 a.C. ai giorni nostri.
Nel museo sono conservati più di 20.000 oggetti. La collezione, davvero unica, comprende pipe provenienti da ogni angolo del pianeta, dall’esemplare di grande pregio storico e artistico fino a quelli di uso comune. Ma la cosa che mi colpì di più fu la Smokiana, il negozio annesso al museo, dove si vendevano pipe di tutte..le razze! E fu la tragedia: ne acquistai due, una antica e una moderna, senza rendermi conto che da allora iniziava il mio tour di fumatore e collezionista di pipe.
Durante le mie …”scorribande”… da archeologo ho avuto modo anche di leggere e collaborare con KnasterKOPF, una rivista di archeologia che si occupa dei rinvenimenti di pipe in terracotta e della storia del tabacco. La rivista, pubblicata su iniziativa del Museo di Archeologia di Hambourg e del Museo di Storia di Hambourg-Helms, stava interessandosi al mistero dei reperti dello scavo di Harwa, dove lavoravo e dove erano state rinvenute moltissime pipe in terracotta.
Trasferito a Reggio Calabria, per dirigere il Laboratorio di restauro dei Bronzi di Riace, ho avuto la fortuna di incontrare Fabrizio Romeo, noto pipemaker calabrese, che mi ha permesso di guardare nel suo laboratorio. Non l’avesse mai fatto! Da quel momento è scattata in me la voglia di cimentarmi nella difficile arte della realizzazione di pipe.
Non ho un laboratorio attrezzato per un pipemaker, ma utilizzo i pochi strumenti da me posseduti per l’arte del modellismo navale statico e per il restauro di mobili e oggetti in legno.
La radica che uso è quella calabrese, dell’Aspromonte, che seleziono con molta cura.
Ogni singolo pezzo di radica nasconde una pipa. Il pipemaker ha la grande responsabilità di scoprirlo.
Questa è la citazione preferita da Fabrizio, e vorrei tanto che un giorno diventasse la mia, sempre nella ricerca (…deformazione professionale…) di ritrovare il manufatto nascosto, liberandolo dal peso dell’informe, e ridando vita ad un oggetto che in ogni momento ripete al fumatore, per dirla con Baudelaire:
[…] dittamo potente effondo per affascinargli il cuore e guarirgli lo spirito dalle fatiche!