Angelo Fassi

Il mio primo contatto con la pipa fu quando avevo solo 14 anni, ma subito mi appassionai di questo affascinante oggetto, al punto che a soli 16 anni di età mi recai, senza preavviso, a far visita alla ditta Caminetto. Mi accolsero con molta gentilezza e disponibilità.

Poi fumai la pipa a periodi alterni, ma senza mai pensare di abbandonarla per sempre. E dopo i 30 anni diventò la mia compagna di tutte le sere, grazie al nullaosta di mia moglie e dei miei due figli.

Angelo Fassi

Angelo Fassi

Ne collezionai diverse, ma il contatto con il mondo dei pipemakers fu nel 2007 in occasione di una fiera a Bologna e lo stesso anno di una gita a Cagli per la bellissima manifestazione organizzata da Bruto Sordini.

E già nel 2008, navigando sulla rete, incocciai nel sito di Bertram Safferling che annunciava l’apertura del suo nuovo atelier e l’organizzazione di corsi di manifattura pipe. Trovai in lui un ottimo maestro e un grande amico.

Nel 2009 l’incredibile fortuna di trovare una persona che mi ha generosamente ceduto un’attrezzatura completa e una buona quantità di placche di radica sulle quali sperimentare. E così iniziai questo nuovo hobby al quale dedico ogni ritaglio di tempo libero, facilitato dalla generosità di mia moglie che mi ha ceduto il locale lavanderia dove ho potuto istallare il mio laboratorio.

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Le mie pipe

Dopo l’iniziale entusiasmo che mi ha lanciato a sperimentare tante forme diverse, a volte troppo di fantasia, attualmente mi sto dedicando ad eliminare tutte le lacune che io stesso noto nei miei prodotti, ma che soprattutto mi fanno notare gli amici competenti che conoscono la mia preferenza per le critiche che considero lo strumento più efficace per migliorare. La mia ricerca è orientata all’armonia delle forme e la cura delle superfici; amo utilizzare inserti in legni esotici o in corno e verette in pietra semipreziosa.

Pur utilizzando ancora bocchini in metacrilato pre lavorati, prediligo realizzarli da barra in ebanite o cumberland, anche se richiede molto tempo, ma lo ritengo un discreto valore aggiunto.

Mi piace alternare forme classiche con free-hand, ma cercando di non dimenticare che la pipa è innanzitutto uno strumento da fumo, ma non ho ancora trovato una linea che in qualche modo possa essere riconducibile ad un mio stile. Sarà questo il mio prossimo traguardo.

Riguardo i finissaggi, mi piacciono sia le lisce che le sabbiate, anzi, verso queste ultime ho maturato un grande interesse. Quando posso evitare di tingerle sono contento, ma ciò è possibile solo con radiche straordinarie; tuttavia mi diverto anche cercando di ottenere certi effetti con le tecniche delle tinte di contrasto, anche se ben lungi dai risultati dei noti artigiani professionisti.

Al di là dell’effetto visivo, ricerco forme che siano piacevoli al tatto, tant’è che incoraggio sempre chi vede le mie pipe a maneggiarle… possibilmente con le mani pulite ed evitando di farle cadere.

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