I vecchietti della signorina Blanche restano seduti sulla loro panchina, con lo sguardo perso nell’immensità del nulla, a tirare ogni tanto qualche boccata dalla pipa.
E’ per via di quei vecchietti che adesso lui ha una pipa. L’infermiera gli ha domandato:”Non sente la mancanza del fumo?”.
“Mi chiedo se…”.
“Vorrebbe una sigaretta?”.
No. Non una sigaretta.
“Crede che il professore me lo permetterebbe?”.
“Nelle corsie la maggior parte fuma…”.
“Mi andrebbe a comprare una pipa?”.
“Stasera?”.
“No, adesso…Ci sarà pure una tabaccheria qui intorno…”.
“Ce n’è una di fronte all’ingresso principale…Che genere di pipa?…Ho paura che, in questa zona…”.
“Una qualunque…E del tabacco comune, del semplice trinciato…”.
Come a Fécamp. Anche se dopo averla lasciata ha fumato miscele inglesi, quello che vuole ritrovare è il gusto del trinciato.
La signorina Blanche si è infilata il cappotto sull’uniforme ed è uscita. L’ha vista attraversare il cortile nei due sensi e, al ritorno, gli ha rivolto da giù un piccolo cenno.
La pipa è corta, con una fascetta di metallo e un’estremità di corno.
“Non c’era niente di meglio…”.
Una pipa da vecchio, come ce l’hanno giuù in cortile.
“Vuole provarla?”.
Poiché dispone solo di una mano, gliela deve caricare lei, e il suo impaccio lo diverte.
“Devo pigiare il tabacco?”…Così?…”.
Tira qualche boccata, deluso. Doveva aspettarsela. Si è dimenticato di non avere una perfetta padronanza delle mascelle. Non appena la sua mano si stacca dalla pipa, questa gli cade dalle labbra e l’infermiera deve spegnere le briciole di tabacco che gli si sparpagliavano sulla tovaglia.
“Per qualche giorno dovrà reggerla con la mano…Vuole riprovare?”.
Scambia quella voglia di fumare per un segno di ripresa. Questo dimostra che, nonostante tutto, la signorina Blanche non è in grado di seguire il corso dei suoi pensieri. Il fumo acre lo fa tossire. Insiste ancora un momento, alla fine rinuncia.
“Basta così per la prima volta…”.
Ha visto la pipa e il pacchetto di trinciato già aperto sul davanzale della finestra.
“Ti sei rimesso a fumare?”.
“Ci ho provato…”.
“Che effetto ti ha fatto?”.
“Strano…”.
“Hai cominciato gli esercizi di rieducazione?”.
Almeno un paio di volte l’infermiera gli tiene un fiammifero acceso sopra la pipa, che comincia ad avere un sapore più buono e che lui riesce a fumare quasi fino in fondo.
Si è sentito molto vicino ai vecchi con l’uniforme che fumano la pipa sulle panchine del cortile. Ora non concede loro più che un’occhiata distratta e la pipa acquistata dalla signorina Blanche è chiusa in un cassetto.
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