“Le dispiace spegnere immediatamente quella pipa?”.
Maigret non si ricordava nemmeno di averla accesa. Riprese confuso il suo posto balbettando qualche scusa, mentre intorno tutti ridevano cordialmente.

Ferenc Pintér, illustratore e alchimista d’innumerevoli copertine per Mondadori.
Il suo Maigret lascia il segno nel mondo del giallo, tanto da restare nell’iconografia al pari di quello di Gino Cervi.
Ezechiele estrasse dalla tasca una grossa pipa e l’accese lanciando a Maigret un’occhiata strana.
“Hellò! I giurati!…” chiamò senza troppe cerimonie Ezechiele, come un maestro che raduna la scolaresca. Poi batté le mani, svuotò la pipa contro il tacco della scarpa e controllò di sottecchi quella di Maigret.
Ezechiele si accese la pipa e Maigret lo imitò. Tutti si precipitarono verso il porticato, frugandosi nelle tasche alla ricerca di monetine da cinque cent per la macchina rossa della coca-cola. Quest’ultimo, la grossa pipa tra le labbra, gli rivolse un cenno particolarmente cordiale, e lo stesso fece il giurato con la gamba di legno. Non fumava la pipa, ma comunissime sigarette.
Pausa. Maigret accese la pipa ed Ezechiele, che lo stava imitando, gli strizzò l’occhio con aria d’intesa. Non era sotto il porticato, ma al pianterreno, e teneva sott’occhio una porta chiusa mentre fumava la pipa all’ombra, accanto al prato. Finalmente, alle dieci meno cinque, Ezechiele, tirando un’ultima boccata dalla pipa, lanciò il tradizionale: “I giurati!”.
Maigret va dal coroner Georges Simenon (Autore), G. Minghini (Traduttore), Gli Adelphi (editori) – Compra su Amazon